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CHIESA “S. MARIA ASSUNTA” V A Z I A
UN PO’ DI STORIA Non è facile riprendere un discorso dopo alcuni anni, solo perché un evento (anniversario della dedicazione) ti ripropone circostanze, persone, luoghi che hanno determinato una svolta importante. Tuttavia, proprio la straordinarietà della “memoria storica” consente di frugare nella mente, e soprattutto nel cuore e rilanciare momenti, situazioni, percorsi che hanno dato vita ad una iniziativa superlativa, oltre che determinante per lo sviluppo e la crescita di una Comunità. L’invito a ritornare nella Parrocchia di Vazia ha suscitato forti emozioni e comprensibile compiacimento, per cui sento il dovere di esprimere un vivo profondo ringraziamento al parroco Don Zdenek Kopriva. Certamente, la data del quinto anniversario della dedicazione della Chiesa di S. Maria Assunta in Vazia, non è che un riferimento formale, mentre tutti sanno che l’ingresso nella nuova Chiesa è avvenuto nel dicembre 2002. Lasciando da parte ogni equivoco, è bene –forse- ripercorrere la storia di questa Nuova Chiesa. Nell’autunno del 1998 il Vescovo di Rieti, Mons. Delio Lucarelli mi informava che aveva deciso di finanziare tre Parrocchie (Vazia, Cittaducale, S. Rufina), erogando a ciascuna la somma di trecento milioni per una struttura dedicata ai giovani. Chiaramente, in quel momento non riuscivo a rendermi conto di ciò che con quella somma avrei potuto effettivamente realizzare. Il 4 gennaio 1999 ho ritenuto opportuno rivolgere una richiesta al Sindaco di Rieti, Cicchetti Antonio, per avere la concessione di un’area edificabile. Dopo diversi incontri diretti, personali sia con il Sindaco, sia con l’On. Guglielmo Rositani, sempre sensibile e sollecito ad ogni iniziativa che gli proponevo, il 9 settembre dello stesso anno, sono stato convocato in Comune per comunicazioni urgenti. E’ bene ricordare le persone, che hanno partecipato alla riunione svoltasi presso il Comune di Rieti: On. Guglielmo Rositani, Ing. Roberto Alunni, Prof. Gianni Turina, Ing. Sergio Quattrini, che avevo coinvolto quale mio personale consulente e che si è dimostrato un fratello ed amico, dando un contributo notevole ed entusiasmante a tutta l’iniziativa che stava per partire, Gianni Orlando, Brollo Alberto. La contropartita che il Comune aveva deliberato per la concessione di una vasta area consisteva nella partecipazione al Progetto “Obiettivo 2”, che prevedeva una partecipazione di un privato con una somma di due miliardi di lire. A quel punto sembrava che tutto dovesse sfumare nel nulla, in quanto la somma a disposizione della Parrocchia era di trecento milioni. Interpellato l’Amministratore della Curia, Don Mariano Assogna, questi suggeriva di rivolgersi direttamente al Responsabile Amministrativo della C.E.I. La Provvidenza divina, che non ci ha abbandonato mai nella complessa e travagliata iniziativa, risolvendo sempre favorevolmente e prodigiosamente tante situazioni intriganti, ci permetteva di prelevare l’importo di due miliardi stanziati dalla C.E.I. per la Chiesa di S. Rufo, di cui però si sarebbe perso il finanziamento, causa il mancato recapito della dovuta documentazione, che sarebbe dovuta pervenire agli uffici della C.E.I. entro il mese di ottobre 1999. Avuto il benestare di Roma ed il parere favorevole di Mons. Delio Lucarelli nel finanziamento della Chiesa di Vazia in sostituzione della Chiesa di San Rufo, rimaneva da mettersi subito all’opera per rispettare i tempi davvero molto brevi. L’amico Ing. Sergio Quattrini, lavorando in maniera encomiabile, senza risparmiare le energie, entro i primi giorni di ottobre aveva preparato tutta la documentazione, che lui stesso poi ha presentato agli Uffici competenti di Roma. Protetti dall’alto, a dimostrazione che la nuova Chiesa aveva Qualcuno lassù che ci proteggeva e ci accompagnava, in breve tempo si riusciva a superare tutte le procedure burocratiche e ad avere tutti i permessi per la realizzazione dell’opera, che veniva affidata all’Impresa dei Fratelli Antonicoli. DOMENICA 23 Gennaio 2000, le Autorità civili e religiose, unitamente ad una significativa rappresentanza della popolazione si ritrovava nel terreno prescelto di Vazia per la posa ufficiale della prima pietra. Durante la notte aveva nevicato e la temperatura sconsigliava di uscire dalle abitazioni. Era il segnale che “il cielo” voleva ancora una volta manifestare la sua “benedizione”, inviando una coltre di neve purissima, per farci ricordare meglio lo storico evento. In primavera iniziavano i lavori. In appena due anni l’opera è stata quasi completata. A questo punto, interveniva ancora la mano della Provvidenza divina. Accompagnato dal Vice-Parroco Don Marco Tarquini, il 24 giugno 2002 mi sono recato a far visita al Vescovo di Rieti, Mons. Delio Lucarelli. Quella mattina una sorpresa avrebbe dato una svolta alla mia attività pastorale! Il Pastore della Diocesi mi informava che avrei dovuto svolgere il mio impegno di Sacerdote nella mia terra natale, per cui avrei dovuto abbandonare la Parrocchia di Vazia per trasferirmi a Cittaducale. Altre volte, era stato preventivato un mio trasferimento: nell’aprile-maggio 1993 sarei dovuto andare alla Parrocchia di Regina Pacis; nell’autunno 2007 ero in procinto di essere trasferito nella Parrocchia di Campoloniano. Forse, ancora una volta l’annuncio di un mio trasferimento sarebbe stato cambiato e revocato. Comunque, nei primi giorni di luglio 2002, ho convocato i miei più stretti collaboratori ed ho dato disposizione per sistemare la nuova Chiesa, dedicandola a S. Maria Assunta, essendo io nato nel giorno glorioso dell’Assunzione della nostra Mamma Celeste. A Mario Chiaretti ho affidato una busta con relativa somma da utilizzare per l’elettrificazione delle campane; ad Alberto Brollo ho consegnato la somma per l’arredo delle Aule di Catechismo ed un contributo per il nuovo Parroco; all’Ing. Sergio Quattrini la somma per la realizzazione di un campo polivalente; a Camillo Inches la somma per i banchi della Chiesa. Intanto, nei mesi estivi si provvedeva a trasferire il materiale, banchi e suppellettili sacre della ex-Chiesa di S. Maria Assunta di via Terminillo, venduta al Farmacista Dott. Borghi, nella nuova struttura, ubicata in Via S. Maria Assunta, ringraziando vivamente il Sindaco Antonio Cicchetti, che aveva gentilmente accolto una mia personale richiesta di intitolazione della via della nuova Chiesa. Domenica 29 settembre 2002, nella Chiesa di Madonna Del Passo, dove ho lasciato una parte del mio cuore, ufficialmente si interrompeva il mio mandato pastorale per recarmi nella mia terra nativa, Cittaducale. Nel dicembre 2002 veniva, ufficialmente, inaugurata la nuova Chiesa di S. Maria Assunta in Vazia, senza peraltro avere l’onore di partecipare. Successivamente, veniva nuovamente promossa una nuova inaugurazione, rimanendo ancora oggi sorpreso per quella decisione. Quel giorno ho avuto l’onore e la gioia di partecipare, ma mancavano diversi miei collaboratori e, soprattutto, alcune Autorità Civili, che tanto mi avevano aiutato nel superare numerose e complesse difficoltà. Oggi, tutto viene rallegrato da questo appuntamento celebrativo, che mi permette di ritornare tra la mia “gente”, che tanto ho amato e che ancora porto nel mio cuore. Sac. Ferdinando Tiburzi
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